La nostra storia

"Il liceo scientifico iniziò a funzionare poco dopo la fine della guerra,come sezione staccata del liceo "Righi" di Bologna presso la sede del Liceo Ginnasio in via Garibaldi. Il preside del "Righi" aveva affidato la vigilanza della sezione al preside del Liceo Ginnasio prof. Manlio Mariani, sostituito dopo il suo trasferimento nelle Marche dal prof. Avogadro Bartolotti, ordinario di Scienze naturali al Liceo Ginnasio. La segreteria era unica, ma mi pare che la sezione staccata avesse in proprio i bidelli a carico del Comune."

 "Quando ai primi di ottobre del 1949 mi presentai per assumere servizio quale vincitore di concorso ordinario per Lettere italiane e latine, la sezione staccata presentava già un corso completo (5 classi). Va ricordato che al liceo scientifico, nato dalla riforma Gentile su quattro classi, dopo la guerra fu premessa una classe di collegamento con la scuola media nata dalla riforma Bottai."

 "Ricordo i nomi dei docenti di quel mio primo anno (1949-50): Michele Santospagnuolo, insegnava Lettere nella classe di collegamento, io Lettere italiane e latine nelle classi 2° e 4°, Demos Palladini (reggente della sezione staccata) Lettere italiane e latine in 3° e 5°, Luigi Barbieri Disegno, Olga Mandrioli Scienze naturali, Rosa Staffa Francese, Nora Tarlazzi Inglese, Rizzi matematica e Fisica, Giuseppe Masi Storia e Filosofia."

 "Per tutti i dieci anni del mio insegnamento rimase questa situazione, cambiando, naturalmente, gli insegnanti, in quanto la maggior parte di essi non era di ruolo, almeno nei primi anni, perché il numero limitato di classi (5), e in genere con non molti alunni, non consentiva la costituzione di cattedre complete, infatti anche i professori Barbieri e Mandrioli avrebbero dovuto insegnare in due sezioni."

 "Dopo pochi giorni, sempre nell'ottobre del 1949, il Liceo Scientifico fu trasferito in via Emilia, 44, nei locali lasciati liberi dall'Istituto Agrario "Scarabelli" che era ritornato nella sua sede restaurata in via dei Colli. I locali assegnati a noi costituivano solo una parte del palazzo di proprietà del signor Bianchini di Rimini, che vi teneva una custode e aveva un amministratore dei suoi beni in Imola. I locali erano tenuti in affitto dall'Amministrazione provinciale che prima dello "Scarabelli" vi aveva ospitato l'Istituto Tecnico inferiore, soppresso dalla riforma Bottai che aveva unito nella scuola media le classi inferiori del ginnasio, dell'istituto magistrale e dell'istituto tecnico. Con l'ingresso della sezione staccata del Liceo Scientifico passarono al Comune, che a suo tempo ne aveva chiesto l'istituzione e quindi doveva provvedere al funzionamento, tutti gli oneri, compresi quelli per il personale non insegnante (segretario e bidelli)."

 "L'arredamento era l'essenziale (cattedre, banchi biposto dell'anteguerra, stufe Becchi a legna, il minimo indispensabile per presidenza, segreteria e sala professori con tavoli, sedie e apparecchio telefonico in presidenza."

 "Data la grave situazione postbellica dal Comune, evidentemente, non si poteva pretendere di più. Mancavano la biblioteca e le aule speciali di disegno, di fisica e di scienze, perché non esistevano disponibilità di fondi in bilancio. Per la biblioteca si cominciò pian piano, chiedendo libri in dono anche agli alunni, e spesso non erano libri nuovi, per il resto si dovette attendere la trasformazione della sezione staccata in liceo autonomo con la conseguente assunzione di tutti gli oneri da parte dell'Amministrazione provinciale di Bologna, il che non avvenne subito, ma gradualmente. La sostituzione del segretario e dei bidelli (naturalmente, mancando le aule speciali e il relativo materiale didattico non si parlava di aiutante tecnico) ebbe luogo, se ben ricordo, nel 1955,quando il Comune ritirò il proprio personale. Del resto, altrettanto gradualmente avvenne il distacco dal "Righi"

 

"Se infatti il prof. Sante Alberghi, ordinario di storia e filosofia e reggente della sezione staccata dal 1950/51, divenne subito preside incaricato, la contabilità fu tenuta, mi pare, dal "Righi" ancora per un anno, mentre i registri previsti dalla legge, inclusi gli inventari, esistevano."

 "Durante i dieci anni nei quali sono stato al liceo scientifico i nostri alunni,al termine del corso, dovevano andare a sostenere le prove scritte e orali dell'esame di maturità presso il liceo "Righi" a Bologna. Va ricordato che fino all'a.s. 1956-57 il preside di un liceo scientifico di modeste dimensioni come il nostro (con popolazione scolastica, mi pare, non superiore ai 250 alunni) aveva l'obbligo di insegnamento, così io ho insegnato non soltanto nei sette mesi dell'a.s. 1954-55 per la supplenza del preside incaricato Alberghi impegnato a Verona in commissione di concorso magistrale, ma anche nel primo dei miei due anni di incarico di presidenza (1956-57), cedendo temporaneamente la cattedra nell'a.s. 1957-58. Così, quando il prof. Alberghi vinse il concorso, andò preside all'Istituto magistrale di Forlì."

 "Primo preside di ruolo del Liceo scientifico di Imola fu il prof. Romolo Bentini, proveniente dall'Istituto Magistrale di Imola, nell'anno scolastico 1958/59. Restò un anno solo, poi passò alla presidenza del "Righi" a Bologna e fu sostituito dal prof. Umberto Marcelli, anch'egli proveniente dall'Istituto Magistrale di Imola. Qui rimase due anni, poi passò all'Istituto magistrale "Bassi" di Bologna, quindi al Liceo ginnasio "Galvani", per finire all'Università.

Qui a Imola subentrò il preside prof. Francesco Pederzoli che resse la presidenza del Liceo scientifico (nel frattempo, mi pare sotto la presidenza Marcelli, divenuto "Valeriani" quando io ero già passato al Liceo Ginnasio "Rambaldi") dal 1961-62 al 1976-77."

 "Già allora si cominciava a parlare della necessità di costruire in luogo idoneo una sede moderna e conveniente per il Liceo scientifico, ma per il momento anche durante i miei incarichi di presidenza, nella struttura edilizia del tutto inadatta e non idonea per una istituzione scolastica ci si dovette adattare alla situazione reale. Qualche dotazione minima di materiale didattico si riuscì ad ottenere anche con l'ausilio di banche. L'Amministrazione provinciale rispondeva, nel limite del possibile e provvide alla sistemazione di un'aula di fisica e, al piano superiore, di un'aula di disegno. La Banca Cooperativa di Imola pagò l'arredamento dell'aula magna che veniva utilizzata anche per le proiezioni. In quella infelice situazione dei locali non credo che fosse onestamente possibile ottenere e fare molto di più. Al momento, quando si parlava di una nuova sede, amministratori e funzionari della Provincia, pur sempre comprensivi e gentili, non ci sentivano. Evidentemente la situazione non era ancora matura; lo diverrà,quando si porrà il problema di una sede per il "Paolini" e allora nascerà il complesso di via Guicciardini."

 Prof.Andrea Ciotti, già Preside del Liceo

Luigi Valeriani

Luigi Valeriani, illustre cittadino imolese, (1758-1828), fu uomo di grande cultura, economista e matematico di valore. Sempre attento, nel corso delle sua vita, al bene e all’istruzione dei giovani, nel suo testamento lasciò al Comune di Imola mille scudi perché fosse istituita una cattedra di matematica, geometria e algebra elementare.

La città di Imola gli ha dedicato il Liceo Scientifico cittadino.